Se sei arrivato su questa pagina è probabilmente perché hai una tremenda paura del giudizio degli altri.
Mi riferisco a quel disagio, accompagnato talvolta da senso di soggezione molto forte, che hai quando sei a contatto con altre persone o devi prendere la parola per dire la tua.
Hai presente come funziona?
Ti paragoni mentalmente con chi hai davanti e nel 99% dei casi credi di non esserne all’altezza.
Diciamoci la verità, nessuno vuole sentirsi indesiderato, goffo o poco attraente…
Ma in questo caso c’è qualcosa che va oltre il semplice disagio. In particolare, per i timidi o gli insicuri questa paura è un problema così doloroso e limitante da condizionare e rovinare tutta la vita.
Ti sembra che abbia esagerato?
Ti assicuro che non è cosi: la paura del giudizio altrui è uno dei più importanti problemi che io stesso ho dovuto superare prima di riuscire finalmente a liberarmi dalla timidezza.
Come ho vissuto (e superato) il timore di essere giudicato
Per esempio, in passato, mi è successo più di una volta di trovarmi in un gruppo di persone in cui volevo dire la mia ma non ci riuscivo.
Stavo zitto perché avevo paura che avrei detto qualcosa di sbagliato e mi preoccupavo di cosa avrebbero poi pensato di me.
Sai quante volte ho rinunciato a dire la mia…a dire cose anche “intelligenti” (o almeno che credevo fermamente fossero tali)…a dire ad una ragazza che mi piaceva…a dire ad un amico che ci tenevo a lui…
…solamente per la paura di essere giudicato?
Tantissime.
Sono troppe le occasioni che ho perso per questa dannata paura degli altri.
Ed è la stessa cosa che capita ai tantissimi che seguono il sito oppure fanno parte del nostro gruppo Facebook segreto Esci Dal Guscio
Dopo averci sbattuto la testa per un bel po’ sono riuscito a capire che non erano gli altri ad essere cattivi… ma il mio approccio ad essere sbagliato... e che la maggior parte delle mie paure erano totalmente infondate.
Questo è esattamente uno dei motivi per cui ho aperto il blog SuperareLaTimidezza.it

Che cosa è la paura del giudizio degli altri
In questo articolo vedremo quali sono le cause del timore degli altri.
Infatti solo capire da dove nasce il problema ci permette di poter superare questa paura.
Ecco alcune frasi che trovo particolarmente significative:
“Io sono terrorizzato riguardo a quello che altri pensano di me. Alle loro opinioni riguardo quello che faccio o come mi comporto. Questo mi impedisce di essere sincero con loro, non dico molte cose e tendo addirittura a non far incontrare tra di loro le persone che mi conoscono avendo paura che parlino di me.”
“ho sempre paura di non essere accettata, che non mi si voglia bene. Mi è un po’ difficile spiegare, ma non so come superare questo problema, mi rendo conto che non faccio bene cercare sempre di essere più brava, di accontentare tutti, di piacere a tutti, di dire quasi sempre di si, pur di essere tutto ok“
“ho così tanta paura di quello che gli altri possono pensare di me che non apro mai bocca anche quando sono sicuro al 100% di dire una cosa intelligente o divertente…”
Molti riconoscono di aver paura del giudizio altrui e si rendono conto che le loro paure sono esagerate, eccessive. Ma non riescono comunque a gestire le situazioni sociali.
Hanno paura della reazione degli altri e la loro “vocina della testa” gli fa venire mille dubbi.
Ecco quando scatta la paura di essere giudicati
Per esempio, prova a leggere queste frasi:
- Che cosa devo dire? E se sbaglio?
- Che cosa pensano davvero di me?
- Sarò all’altezza di queste persone?
- Riuscirò a parlargli senza sbagliare?
- Adesso, che figura ci faccio?
- E se alla festa non mi trovano attraente? Avrei dovuto indossare altro?
- Se non piaccio al mio nuovo capo?
- Se tutto il mio gruppo si mette contro di me?
Sono tutte frasi di chi ha paura della reazione degli altri al proprio comportamento.
Ed è qualcosa che ti può succedere in vari momenti della tua vita.
Per esempio:
- quando vuoi esprimere la tua idea in una riunione scolastica, di lavoro o in assemblea di condominio
- quando ti trovi in un contesto particolare (un luogo religioso, la sede di un partito politico, una palestra o altro) e vuoi esprimere un giudizio negativo riguardante il luogo dove ti trovi
- quando la maggior parte delle persone che hai intorno sta parlando bene di una persona, e tu invece avresti qualcosa da ridire, magari perché con te si è comportata male
- quando il gruppo in cui ti trovi deve prendere una decisione su qualcosa e sembrano tutti essere d’accordo su una certa idea, ma non tu che vorresti proporre qualcosa di diverso
Sono certo che ti verranno in mente migliaia di possibili situazioni in cui hai avuto paura di quello che potessero pensare gli altri.
Per esempio quando:
- ti trovi al centro dell’attenzione.
- Devi parlare in pubblico o esibirti.
- sei preso in giro o criticato.
- devi sostenere o difendere le tue opinioni.
- devi parlare con persone “importanti” o figure di autorità.
- Devi parlare a qualcuno che reputi interessante o attraente
- sei invitato a parlare di fronte a un gruppo di persone (es. a feste o altri eventi sociali).
- vai ad un primo appuntamento o colloquio di lavoro.
- devi sostenere un esame.

L’errore numero 1 di chi teme gli altri: voler piacere a tutti
Aver paura di quello che pensano gli altri, condiziona il tuo comportamento. E di solito lo fa in negativo.
Per esempio se una persona ti fa notare un tuo difetto, ecco che il tuo umore scende. O, addirittura, ti preoccupi del giudizio della gente ancor prima che ti dicano niente, facendoti le seghe mentali su cosa potrebbero pensare.
A differenza di paure specifiche (come la paura di volare o degli insetti), la paura del giudizio degli altri si infila dappertutto ed è presente in ogni situazione in cui ti ritrovi ad interagire con gli altri
In tutti questi casi, quando ti senti nervoso o a disagio, assumi un atteggiamento passivo e molto chiuso. Ti senti automaticamente insicuro e il giudizio degli altri finisce per diventare il tuo giudizio.
Così, quando la tensione diventa eccessiva senti che addirittura vorresti sparire, farti piccolo piccolo e/o diventare invisibile. A me almeno è capitato un sacco di volte.
E allora che succede?
Che siccome comunque con gli altri ci dobbiamo necessariamente avere a che fare, facciamo qualcosa di molto facile… ma anche molto negativo: indossiamo una maschera.
Perché indossare una maschera è un grave errore
Indossi una maschera, la maschera che gli altri vogliono vedere su di te (o che tu credi vogliano vederti addosso).
Ti sforzi di comportarti in un certo modo (che non è il tuo) per far piacere agli altri.
Indossi il tuo sorriso migliore (anche se dentro stai male) e dici battute di circostanza (di cui non ti frega nulla).
Il problema è che non fai piacere a te stesso!
Blocchi i tuoi pensieri per paura di essere giudicato male dagli altri. E questo azzera completamente la tua spontaneità.
Questo , credimi, è un errore fatale. Lo so perché ci sono passato.
Vuoi fare buona impressione sempre, e come risultato non piacerai “veramente” a nessuno.
ESEMPIO: i tuoi genitori ti vorrebbero vedere serio, con la testa sulle spalle.
E i tuoi amici invece ti giudicano troppo “noioso”, uno che non ride mai che non si scompone.
Chi ha ragione?
Cerchi di essere perfetto, cerchi di accontentare tutti ma quello che ottieni è solo quello di scontentare te stesso
In realtà ti trasformi in un impostore, verso di te e verso gli altri.
Si crea un divario tra ciò che sei e ciò che dovresti essere in base al giudizio degli altri o alle tendenze del momento.
Quello che pensano gli altri diventa più importante di quello che pensi tu.
In sostanza, non sarai mai libero di essere il vero te stesso o la vera te stessa.
Ti voglio mostrare qual è la vera soluzione alla paura del giudizio altrui. Ma prima devi assolutamente capire questa importantissima verità
VERITA: Non possiamo piacere a tutti
Tu sei convinto che gli altri piacciano a tutti e che solo tu sia quello “diverso”. Così tutti sembrano felici e contenti di piacere a tutti. Tranne te.
FALSO
In realtà questa è una grande, grandissima falsità. Sono poche le persone che si piacciono “tra loro” e tipicamente si aggregano per formare gruppi “tra loro”, ben diversi dagli altri.

Ti faccio un esempio.
Ho un amico di vecchissima data che è sempre stato molto particolare, nonostante fosse dotato di un certo carisma.
Infatti era un pò il capetto della mia compagnia quando avevo 14 anni.
Hai presente quei tipi strani, che vestono sempre di nero, ascoltano metal, sono un po nerd, amano alla follia videogiochi, manga e giochi di ruolo e ne parlano costantemente?
Ecco questo amico, che chiameremo Marco per comodità, è sempre andato in giro parlando di cose assolutamente incomprensibili alle persone normali…
Per me era assurdo… come poteva piacere alle persone con tutte quelle stranezze di cui parlava? Come poteva piacere alle ragazze?
Nonostante fosse un mio amico, e nonostante avessimo alcuni interessi in comune, non capivo come potesse essere così tranquillo ed a suo agio nel parlare apertamente di cose di cui al 99% delle persone non frega assolutamente nulla.
Poi con il tempo e gli anni che passavano ho capito una cosa molto importante. E cioè che io, insieme a lui ed agli altri amici che frequentavamo a quei tempi, eravamo parte di un “gruppo” che si era auto-selezionato sulla base di interessi in qualche modo compatibili.
E che dentro a quel gruppo semplicemente lui era quello più spontaneo di tutti!
Era semplicemente se stesso… ben consapevole che non poteva piacere a tutti… ma che in mezzo a chi aveva interessi compatibili ai suoi avrebbe trovato chi lo riteneva interessante.
A distanza di tanti anni… io sono cambiato enormemente ed ho una vasta gamma di interessi e passioni.
Lui parla sempre delle stesse cose assurde… tra l’altro su Facebook… e continua ad avere un seguito importante!
Tra i suoi fan c'è chi l'apprezza veramente...
E gli altri? Le persone normali?
Semplicemente fanno la cosa più logica: lo ignorano.
Qual è la morale di questa storia?
Che è impossibile piacere a tutti e non dovresti assolutamente provarci.
Semplicemente, essendo noi stessi pienamente e totalmente, piaceremo ad un “certo” numero di persone e tenderemo a frequentare loro per la maggior parte del tempo.
E gli altri? Chissenefrega…
Del resto mica possiamo essere simpatici a 7 miliardi di persone.
L’errore numero 2 di chi teme gli altri: voler fregarsene
Sono abbastanza sicuro che quando tu hai provato a parlare di questo tua paura del giudizio altrui con qualche amico o parente, lui o lei ti abbia detto:
“ma che te ne importa… bisogna fregarsene del giudizio degli altri…”
Ehhh… magari fosse così semplice vero?
La realtà è che la paura ti blocca e ti impedisce di essere libero di fare qualsiasi cosa.
Spesso per molti di noi è impossibile anche solo immaginare una vita in cui ce ne freghiamo del parere altrui.
Non è vero?
Per fortuna però si può uscire da questa situazione ed iniziare a godersi la vita a prescindere da quello che pensano gli altri. Seguimi e ti dirò come.
Fregarsene del giudizio altrui è una soluzione?
Ricerchiamo continuamente l’approvazione del giudizio altrui per valutare dove ci troviamo sulla scala del nostro termometro sociale.
Cioè vogliamo costantemente quantificare la risposta alla domanda: “quanto mi apprezzano gli altri?”.
Come vedremo in seguito la risposta a questa domanda non esiste.
Prima però lascia che io ti chieda:
“La soluzione potrebbe allora essere quella di infischiarsene del giudizio altrui e andare dritti per la nostra strada?"
In fondo per essere te stesso, basta usare la parolina magica “chissenefrega”.
Il trucco è farsi scivolare addosso il giudizio degli altri. O no?
Navigando in giro per la rete potresti per esempio trovare dei suggerimenti sul come fregarsene del giudizio altrui che ti consigliano di usare un “non me ne importa niente” quando senti che comincia a salire la paura di non essere accettati.
- Tizio mi ha criticato? Non me ne importa!
- La mia amica è rimasta delusa perché non l’ho accompagnata dal parrucchiere? Non me ne importa!
- La mia relazione non è venuta bene cosi come mi aspettavo? Pazienza, domani andrà meglio
Ora, voglio che ti fermi un attimo a pensare
Questo modo di fare ha sicuramente degli aspetti positivi.
Ti permette di alleggerirti di alcuni pensieri gravosi e in un certo senso ti libera la mente. Del resto come abbiamo già detto non puoi andare a genio a chiunque hai intorno (sarebbe una follia).
C’è però un grosso, grossissimo aspetto negativo in questo fregarsene del giudizio altrui.

Come si fa ad accettare se stessi se non ci piacciamo?
Ogni volta che lo vuoi utilizzare, devi “sforzarti” di metterlo in pratica. Cosa che non è affatto semplice come sembra.
Cioè devi veramente fregartene!
Non che fai finta di fregartene degli altri… lo ripeti mentalmente a te stesso… ma poi dentro stai malissimo.
Siamo d’accordo sul fatto che non è così facile?
Del resto… quante volte nella tua vita ti sei sentito dire: “accettati così come sei?”
Io me lo sono sentito dire infinite volte. E non sono mai riuscito a capire veramente come si facesse, ne quale fosse l’effettiva utilità del “accettarsi come si è”
Soprattutto quando in fondo in fondo… non ti piaci affatto “così come sei”
Giusto?
Oppure l’alternativa: “Non mi importa niente degli altri. Sono una persona forte e non mi frega di essere giudicato per quello che faccio”.
Cioè, in pratica, devi far finta di essere un’altra persona.
Sostanzialmente stai nascondendo la polvere sotto il tappeto.
Usi una maschera invece di un’altra ma non sei ancora in grado di essere veramente te stesso o te stessa.
Qual è, allora, la soluzione per superare la paura del giudizio degli altri?
La vera soluzione alla paura del giudizio altrui
Il problema è nella realtà o nella testa?
Se ci pensi bene, alla fine il problema non è negli altri.
Ma dentro te stesso.
Non sono tanto gli altri a giudicarti ma sei tu che dai il tuo giudizio su te stesso.
E nella maggior parte dei casi è pesantemente negativo
In pratica… sei tu che ti giudichi (duramente) ma pensi che siano gli altri a farlo.
Mi spiego meglio con un esempio
Quando guardi come è vestito il tuo collega oppure che macchina sta guidando.
Oppure in che casa vive o dove è andato a fare le ultime vacanze…
In quel momento stai inconsciamente facendo una comparazione tra te e l’altra persona. Devi capire se ha o meno qualcosa più di te e, quando la trovi (e succede quasi sempre), ti senti automaticamente inferiore.
E quando quella persona che ritieni superiore inizia ad osservarti, ecco che scatta la paura del suo giudizio.
Come vedi è tutto un gioco di valori che si svolge dentro la nostra testa.
Confronti il tuo valore con quello degli altri e, quando tu (dentro la tua testa) ti senti inferiore a qualcuno, scatta la paura.
Sarò alla sua altezza?
Riuscirò a fare bella figura?
Cosa penserà di me?
Questa cosa aumenta a dismisura quando le persona che tu ritieni superiore è in gruppo…oppure ti interessa…oppure è un tuo superiore.
In realtà però sei sempre tu che fai il grosso del gioco!
Infatti non puoi sapere realmente cosa pensino gli altri di te. Se tu fossi in grado di farlo, vorrebbe dire che sei in grado di leggere il pensiero.
E’ tutta una battaglia che si svolge dentro la tua testa. E che al limite viene colta dagli altri quando ti attaccano su qualcosa, proprio perché vedono che sei insicuro, dubbioso e non apri mai bocca.
Comunque… tutto ciò rischia di farti entrare in un circolo vizioso:
- più cerchi l’approvazione degli altri e più cerchi di imitarli, mettendoti una maschera
- Più indossi la maschera e meno sei te stesso
- Meno sei te stesso e più ti senti insignificante
- Più ti senti insignificante più aumenta la tua paura e il tuo bisogno di approvazione
E il circolo ricomincia.

C’è una sola soluzione: devi essere te stesso o te stessa al 100%
Per spezzare le catene che ti tengono legato e liberarti dalla paura del giudizio altrui devi cominciare ad essere te stesso o te stessa. Non c’è altra soluzione.
Te stesso senza inibizioni e senza freni.
Ti sembra impossibile? Assurdo? Folle?
Eppure è così.
Fidati di me… che l'ho capito dopo 20anni di errori, tentativi e dopo aver provato tutte le strade del mondo.
Ti assicuro che si può fare. Che funziona. E che ti permette di goderti la vita appieno.
Nel mondo di oggi non dobbiamo per forza conformarci per far parte della tribù attuale. Ma possiamo facilmente cambiare tribù o fondare la nostra da zero.
Come spezzare il circolo vizioso della paura degli altri
Ma come si fa?
Come si può essere noi stessi se abbiamo così tanta paura di quello che gli altri potrebbero pensare di noi?
C’è un solo modo: devi diventare più forte.
Devi aumentare il tuo valore nei tuoi confronti e nei confronti degli altri.
Ricordi quando parlavamo del confronto che fai tra te e gli altri, per capire chi ha il valore maggiore?
Beh il segreto sta nell’aumentare così tanto il tuo valore da uscire sempre vincente dal confronto. Devi considerarti di alto valore a prescindere da quello che pensano gli altri.
Quello di cui hai bisogno è di piacerti di più, di avere più fiducia in te stesso, più sicurezza in ciò che hai da dare al mondo.
Hai bisogno di quella piena sicurezza nei tuoi mezzi che ti fa capire di potertela cavare in ogni situazione.
Di quella cosa che, quando è ad un livello molto alto, ti fa pensare: “io sono così, gli altri vadano al diavolo”
E che poi veramente riesci a mettere in pratica… senza stare male dentro ma invece essendo confidente senza ripensamenti.
Per inciso… è anche quella cosa che rende dannatamente sexy gli uomini agli occhi delle donne e che permette a queste ultime di sfoderare tutta la loro sensualità.
Hai tanto da dare al mondo. Puoi fare molto per gli altri.
La tua sensibilità e la tua ricchezza interiore può cambiare e talvolta salvare delle vite. Te lo dico per esperienza.
Ma perché questo avvenga devi trovare la strada per fortificarti e fare di te il centro della tua esistenza.
Solo con un’alta autostima puoi avere il coraggio di affrontare l’ignoto e andare per la tua strada e finalmente riuscire ad apparire coerentemente a come sei dentro senza più quel conflitto interiore che non ti fa essere te stesso.
Solo così puoi vincere in maniera totale e definitiva la paura del giudizio degli altri.
Cosa ne pensi? Mi farebbe piacere leggere le tue riflessioni sull'argomento: scrivimele qui sotto nei commenti.
Ciao. Allora devo dirti che ci hai preso in pieno. Anche se l’esperienza della paura degli altri può essere soggettiva, i sintomi e le paranoie (che ti uccidono dentro) sono grossomodo gli stessi. Mi hai praticamente descritto. Poi ho notato come hai affrontato il problema alla radice, rispetto ad altri siti in cui ho cercato rimedi ma che si limitavano a dire cosa devi fare e cosa no. Ho sempre pensato che fosse un problema di autostima quello che manca per non sentirsi paralizzati da ciò che pensano gli altri. Il fatto è che io quando ero più piccolo l’avevo ancora l’autostima ma col passare del tempo forse qualche evento o una serie di eventi deve avermi traumatizzato. A scuola sono sempre stato un po timido, ma guardando gli adulti pensavo che crescendo sarei diventato anche io così spontaneo e invece mi si sono accentuati questi pensieri irrazionali. Nel mio caso credo sia sfociato proprio in disturbi d’ansia sociale. Pensa che a scuola mi vergognavo persino di chiedere al prof di anare in bagno, come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Non ho mai capito perché. Comunque ho gradito l’articolo e spero che nei prossimi io trovi qualche ulteriore soluzione che possa essermi di aiuto.
Grazie ancora
Grazie a te Carmine…i prossimi 2 articoli della serie andranno proprio in questa direzione: affrontare il problema della paura del giudizio alla radice e risolverlo.
Torna sul sito per leggerli
Ciao,mi è stato interessante questa mini guida anche se ancora nn è completa .Da quello che ho letto ho capito che il fatto che noi timidi cerchiamo l’approvazione degli altri, ci sentiamo inferiori quando ci confrontiamo con gli altri che hanno di più di noi è dovuto alla scarsa autostima in noi stessi cioè nn ci crediamo alle nostre capacità, a tutto quello che avremmo dovuto dare perché forse dall’infanzia eravamo stati soggetti a dei traumi ,a degli eventi che ci avevano “colpevolizzato” e ciò ha provocato una sorta di corazza tale da rendere cosi rigidi con le persone con cui avremmo voluto fare una cosa o esprimere un’opinione. Avere paura del giudizio degli altri è come avere una sorta di allarme che scatta quando ci interessa una persona e questo nn ce ne rendiamo conto .Esiste una soluzione per fare si che nn scatta questo allarme?
Si, Maria Carmela…il problema deriva proprio dalla bassa autostima.
Per non far scattare più quell’allarme devi fare in modo di aumentarla:
il prossimo articolo è incentrato proprio su questo…non perdertelo!
Ciao. Anch’io sono di quelli che spesso indossano una maschera per farsi benvolere dagli altri. Ciò a lungo andare mi ha provocato una serie di disturbi psicosomatici (contrattura muscolare, dispepsia) derivanti dallo stato di tensione e di nervosismo che provoca l’insicurezza nelle relazioni con gli altri. A ciò aggiungo che sono un tipo molto permaloso e talvolta ho avuto reazioni spropositate ( finora per fortuna sono arrivato soltanto alla violenza verbale e non ancora a quella fisica a cui però sono andato qualche volta molto vicino, specie se mi venivano rivolte offese pesanti o frecciatine ironiche con intento offensivo o che io percepivo come tale ) e indubbiamente questo non fa che peggiorare la situazione in qualsiasi relazione interpersonale. Mi potrei definire ” IPERSENSIBILE”. Inoltre prendo quasi sempre tutto sul serio e difetto anche di quell’ironia ed autoironia che ci permette di risultare quantomeno gradevoli a chi ci sta vicino.
Le tue spiegazioni molto chiare e più che esaustive del problema della timidezza e dell’ansia sociale, corredate di esempi che aiutano molto a comprendere a fondo queste “zavorre”, sicuramente mi aiuteranno ad “alleggerirmi”.
Grazie di tutto.
Roberto
Grazie, hai perfettamente individuato il problema. Una frase dell’articolo che mi ha colpito e non avevo mai pensato. E che siamo noi stessi a sabotarci, senza rendercene conto, senza consapevolezza. E da qui che dobbiamo partire.
Vorrei iniziare da questo…poi vi dirò. Per ora buona serata a tutti
Ottimo Antonella!
Vai avanti così e facci sapere come va
Ciao. Hai ragione sono daccordo. Ho provato ad essere me stesso e piu fiducioso nelle mie capacitá ogni qualvolta che stato in mezzo a persone nuove o ambienti nuovi. E funziona! La paura del giudizio non si percepisce, quasi non te ne frega degli altri e allo stesso tempo trovi sempre piú convinzione nei propri mezzi e maggiore autostima.
Non sempre ci riesco purtroppo, alcune volte purtroppo opto di non parlare o di non ” farmi avanti”.
Grazie dei consigli.
Grazie a te Luca.
Hai sperimentato quanto è positivo cambiare in meglio.
Non preoccuparti se non ci riesci tutte le volte, è perfettamente normale.
Vedrai che con la pratica sarai sempre più sicuro di te fino a quando non ti verrà assolutamente naturale.
Continua cosi!
Alessio
Ciao, devo ammettere che tutto quello che hai spiegato calza a pennello. Infatti ho sempre ritenuto che il mio non relazionarsi agli altri sia quasi un handicap mentre vedo che per gli altri è una cosa semplicissima avere relazioni. Ed arrivo a pensare sempre a pensieri ossessivi come “se sono all’altezza In determinate situazioni?”. E mi rendo conto che ho sempre questi pensieri perché non mi accetto per come sono. Appunto perché faccio paragoni. Ma io da poco l’ho capito che per non basarsi sul giudizio degli altri non devo farli e ritenere importante solo il mio giudizio. E il tuo articolo mi ha dato la conferma.
Grazie Alessio
Io sto migliorando tanto tanto, rispetto a com’ero a 20 anni e prima. Mi sto accettando, appunto mi dico: -io sono così, gli altri vadano al Diavolo.-
E la mia forza l’ho trovata dall’esperienza devastante di essere lasciata sola con un figlio in grembo. Quando mi sento insicura penso -poche donne avrebbero superato quello che ho passato io, senza finire ricoverate in un istituto psichiatrico con le vene tagliate…
Ho anche iniziato a lavorare e sto imparando a stare con la gente, a fregarmene dei giudizi, a parlare se ne ho voglia o stare zitta se non ne ho voglia. Bisogna semplicemente “staccare il cervello” da queste beghe mentali infantili e vivere da adulto.
Anche se alla fine ve lo dico: quel fondo di insicurezza che ci rovina la vita secondo me non se ne va mai del tutto, ma si può migliorare tanto. E poi se osservate gli altri, invece di fissare solo voi, vi renderete conto che quasi tutti sono insicuri 😉
Vero, moltissimi sono insicuri (ovviamente con varie intensità)
Ma ti posso dire che anche l’insicurezza di fondo si può superare…io ci sono riuscito e il sito nasce proprio per permettere anche a tutti gli altri di farcela
grazie mille! trovo l’articolo molto utile. Spero davvero di farcela!
Forza Antonella…faccio il tifo per te!
Non so se è paura del giudizio altrui ma sicuramente l’idea che chi mi ascolta pensi che sia una persona in gamba e preparata mi fa indubbiamente molto piacere. Tuttavia è una sensazione che dura poco perché avverto molto presto la necessità di migliorarmi e di fare di più. Per me stessa in primis! Grazie per l’articolo con relativi spunti di riflessione, a differenza di altri che parlano così, per sentito dire, si sente che tu ci sei passato davvero e quindi comprendi appieno chi soffre di questo problema.
Grazie Claudia
È normale che ti faccia piacere quando qualcuno pensa che tu sei in gamba…il problema sorge quando questa diventa una necessità.
Su alcune cose potresti essere preparata, su altre meno…ma se ti fai le paranoie perché pensi di non essere all’altezza di chi hai davanti…direi proprio che hai paura del giudizio degli altri.
Sono totalmente d’accordo, tutto sta nel metterlo in pratica in ogni istante della nostra vita …. e’ cosi Facile ? Ci proviamo dai …
Bravo Michele…questo è il giusto approccio 😉
Ciao. Confermo ciò che sta scritto su questo articolo, ma anche nel blog stesso. Sto cercando di seguire questi consigli da pochissimo tempo. Ma avrei bisogno di chiedere una cosa un po’ personale. C’è una voce di contatto privato?
Perdonate l’ignoranza ma ho scoperto questo blog da pochi giorni.
Ciao Lorenzo…usa il link Contatti che trovi in alto nel menu del sito
Ciao, il tuo articolo e’ interessante e veritiero purtroppo la mia ansia sociale si e’ cosi ingigantita che non riesco piu’ ad uscire di casa e piu’ passa il tempo e piu’ peggiora. Non so cosa fare se non rivolgermi ad uno psichiatra ma sono 20 anni che mi analizzo e mi ritrovo sempre con un altro problema psicologico da affrontare. Che dici? E’ dura la mia situazione? Sola, senza amici e senza vita sociale fra 4 mura domestiche e con l’eta’ che avanza inesorabile andando verso i 40. Grazie e a presto.
Rosy, la tua situazione è sicuramente difficile…ma questo non significa che non ne puoi uscire
Parti dalla cosa più semplice: comincia a uscire di casa (anche da sola)
Fai almeno una passeggiata ogni giorno e inverti il circolo vizioso in cui ti trovi adesso.
E vedrai che le cose cominceranno ad andare meglio
Fammi sapere come va
Questo articolo l’ho trovato molto interessante e mi son ritrovata molto nelle tue parole. È stato illuminante soprattutto riflettere sulla grande verità che non si può piacere a tutti. Penso che la mia insicurezza e difficoltà nell’essere me stessa con le altre persone, parti proprio da lì. Ho sempre amato far ridere la gente, ciò che amo di più della simpatia è la sensazione che inevitabilmente ti restituisce, quella sensazione misto sicurezza e pace, allegria, un insieme di tante cose che ti dà la certezza di poter gestire tutto, con la tranquillità interiore che solo una buona autonomia sa’ garantire. Questo almeno è quello che provavo io quando ancora riuscivo a salvaguardare quella spontaneità che mi faceva stare bene con gli altri oltre che con me stessa, che mi permetteva di farmi volere bene dagli altri. Ero molto simpatica un tempo, è un po’ nel mio carattere. Adesso invece quasi fatico a parlare con le ragazze della mia età, mi sento continuamente a disagio, fuori posto, non all’altezza. Ecco si, ora penso addirittura di non meritare più stima dagli altri, apprezzamenti per la mia ironia o anche solo spontaneità, l’unica che un tempo mi faceva sentire al posto giusto in qualunque situazione. È il mio secondo anno di università, vivo in casa con 4 ragazze, vorrei mostrare loro la mia vera personalità, vorrei non sentirmi più a disagio nel parlarci ma non ci riesco, non riesco più a fare amicizia, a mostrarmi per quella che sono, a farmi apprezzare per quella che sono veramente, a farmi volere bene. So’ che se solo riuscissi a buttar giù queste inutili barriere che mi sono costruita, avrei tanto da dare, potrei vivere meglio, apprezzarmi di più anche sola, prima che lo facciano gli altri. Spero di trovare nelle tue pare utili consigli, ma basandomi su quanto letto finora penso di essere nel posto giusto. Grazie mille
Grazie a te Miriam.
Prova a migliorare dalle piccole cose: parla con le tue coinquiline, magari una alla volta, fino a mostrarti per quella che sei veramente
Sì, ho paura del giudizio altrui, ma ho più paura della loro possibile reazione. Facendo un esame di coscienza mi sono reso conto che è proprio la paura il mio problema. Comunque il giudizio altri mi disturba anche, infatti, spesso in previsione di un incontro ripasso mentalmente le eventuali risposte e il mio ipotetico argomento. Poi ho difficoltà a dire di no e mi crea problemi anche al lavoro. E ho lo stress da telefonata prima di chiamare una persona mi faccio il discorso mentale di cosa devo dire e prima di far partire la chiamata devo prendere una rincorsa di coraggio. Adesso non mi viene altro in mente, ma sono sicuro che avrei altre cose da dire.
Ps: se vado in qualche posto e devo chiedere informazioni ho paura di chiedere informazioni agli sconosciuti. Spesso mi affido ad internet per sapere di più.
Forza Giuseppe…la paura della reazione degli altri e il non saper dire di no erano problemi che avevo anche io.
Quindi sono il primo a dirti che sono tutti risolvibili: impegnati e segui i consigli che trovi sul sito. Vedrai che i miglioramenti non tarderanno ad arrivare
Ti dò ragione al 100%. Ero così, fino ad un anno fa. Completamente insicuro, sempre attaccato al giudizio degli altri. Con il dovere di piacere a tutti. Poi son cambiato, ho deciso di cambiare. Oggi sono completamente un’altra persona, con un autostima e sicurezza personale alle stelle, come non mai. Peccato per lo scoglio ancora della paura di approcciare il gentil sesso, ma scavalcherò anche questo ostacolo. Coraggio ragazzi, follow your dreams. Ciaoo
Luca, raccontaci di più…cosa ti ha fatto cambiare?
ciao, sono una ragazza di sedicianni e sono sempre stata una ragazza con delle amiche, che fa sport e va bene a scuola. mi sono rispecchiata in tutto ciò che hai scritto su vari articoli e questo mi fa sentire meno sola e mi fa capire anche che c’è sempre un modo per crescere su questi aspetti. sono sempre stata molto timida, fin da piccola e non riesco quasi mai a tenere una conversazione vera e propria con persone che non siano della mia famiglia o mie amiche. quando parliamo in gruppo anche con dei ragazzi riesco a dire qualcosa.. ma se mi ritrovo sola con una ragazza/o che non conosco molto (specialmente se si tratta di un ragazzo carino o “popolare”) non riesco a spiccicare una parola e mi sento subito a disagio!
oggi una mia amica mi ha detto che devo avere più fiducia in me stessa e poi per fortuna ho trovato il tuo sito! da domani inizio a fare uno stage in cui dovrò interagire molto con le persone e spero che mi aiuti a credere in me e a non avere paura del giudizio altrui.
grazie anche solo se userai il tuo tempo per leggerlo 😉
Grazie a te per aver raccontato la tua storia
Continua a leggere gli articoli del sito…ti aiuteranno
Ciao, mi sono interessato a questo progetto perché io d’inverno sono sempre in casa e non esco mai (se non per università o obblighi), proprio perché non sono mai riuscito ad instaurare un vero e proprio rapporto con i miei coetanei. Il problema non è però che non riesca ad interagire con loro, ma che non sono accettato. Il motivo di questo non lo so, mi reputo un ragazzo socievole (dal momento che comunque ho un gruppo del mare molto unito e compatto con cui passo i mesi estivi) e dalla mia esperienza io ho sempre provato ad integrarmi con la classe (specialmente quella del Liceo) solo che non ricevevo da loro le stesse attenzioni che magari io offrivo. Quindi la mia arma è stata l’indifferenza, cioè dopo molti tentativi di rapportarmi con loro, ho smesso totalmente di rendermi disponibile al dialogo e a cercare di legare ancora di più, però adesso sto male perché sono solo. D’altro canto non mi andava più di cercare di interagire quando sembrava di parlare con un muro (i miei compagni), quindi penso che sia stata la cosa più giusta da fare. Io quindi magari facevo un passo in avanti ma gli altri mi escludevano e se ne stavano fermi nelle loro posizioni. Lei cosa mi consiglierebbe?
Riccardo, non dobbiamo per forza andare d’accordo con tutti
Se hai incontrato delle persone che non sono sulla tua stessa lunghezza d’onda…la cosa migliore è trovarne di altre.
Parti dai tuoi interessi e da quello che ti piace fare e cerca di farti nuovi amici
Ciao, mi chiamo Simone e ho 16 anni. Ho scoperto da pochi giorni questo sito, mi sono iscritto e ricevuto le prime email. Innanzitutto, dico che fin da piccolo sono stato un ragazzo timido ma forse non ai livelli estremi come i suoi che ha avuto da ragazzo, perché io ho amici, parlo anche con ragazze. Il mio problema é appunto, non fare/dire una cosa per paura del giudizio delle altre persone. Quando sono con gli amici( tranne uno o due) non sono me stesso, non dico la mia. Vorrei superare questa cosa, vorrei sentirmi piú libero, piú sciolto( consiglio anche di un mio amico fidato) però non ci riesco. Le cose che ha detto lei probabilmente sono vere peró ancora le devo mettere in pratica. Io non sono stato mai un ragazzo con una grande autostima di se stesso, anzi magari il contrario. Vorrei superare appunto questa cosa, vorrei essere me stesso con tutti e in qualunque circostanza. Spero che lei, tramite ovviamente le sue email, mi possa aiutare.
Ciao Simone…magari ci fosse stato un sito come questo quando ero io ad avere 16 anni!
Per migliorare la tua autostima non c’è che una strada: fare pratica…ma nel modo giusto
I miei articoli, le mie guide e i miei corsi si basano tutti su questo fondamento della Socialità Progressiva: per cui fai gli esercizi che ti suggerisco e vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare
Complimenti Pietro per i suggerimenti che fornisci. Ho cominciato oggi a frequentare il blog, grato per il tuo supporto.
Grazie a te Giuseppe
Buongiorno, sono una ragazza di 22 anni, il mio problema è il non saper stare in un gruppo e ad esempio essendomi trovata in una situazione in cui vi sono due mie amiche che non si stanno simpatiche, una con il carattere più forte del mio, io tenda a non considerare tanto l’altra amica come se avessi paura del giudizio di quella più forte, quasi inconsciamente. Secondo Lei io, consapevole del fatto che bisogna accettare i propri errori ed essere se stessi, faccio bene anche se sono passati anni a “scusarmi” con questa amica che in una situazione di gruppo non si è sentita inclusa oppure risulto totalmente fuori luogo? Io lo farei perchè vorrei farle capire che ho capito di aver sbagliato, altrimenti avrà sempre quella visione di me, o almeno questo è quello che credo io. Comunque io e questa ragazza non siamo più in contatto ma io continuo a pensarci e penso che dicendole queste cose, sarei in pace con me stessa. Lei che ne pensa?
Grazie molte