Marzo 23

Come superare la timidezza e godersi la vita: GUIDA DEFINITIVA

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Vuoi Superare la Timidezza? Ecco la guida definitiva!

Stai cercando un modo definitivo per superare la timidezza ed essere meno timido ed insicuro nella vita di tutti i giorni? Ho una ottima notizia per te. Sei capitato nel posto giusto!

In questa guida ti spiegherò come vincere la timidezza e l'insicurezza e per farlo ti fornirò molti consigli, esercizi e tecniche che io stesso ho utilizzato il mio passato per essere meno timido nel corso del tempo.

Che tu voglia essere meno timido con le ragazze, sul lavoro o in pubblico, troverai ciò che fa per te...

Queste strategie sono così utili e potenti che non solo mi hanno permesso di sconfiggere definitivamente la timidezza ma addirittura mi hanno portato ad essere una persona molto socievole, apprezzata, benvoluta ed amata da tutte le persone.

Fino al punto in cui mi hanno condotto ad aprire un blog che parla proprio di come superare la timidezza.

Nel resto dell’articolo ti parlerò esattamente di che cosa devi fare e di come impostare il tuo percorso di rinascita. Prima però vorrei parlarti un po’ di chi sono e del perché dovresti credermi.

PARTE 1 - Una vita passata all'ombra degli altri

Prima di cominciare a darti i consigli pratici che ti ha promesso voglio che tu sappia che capisco molto bene che cosa si prova ad essere timidi. Infatti nella prima parte della mia vita ho vissuto spesso alcune di queste situazioni:

  • non parlavo mai se c’erano persone che non conoscevo abbastanza bene e avevo sempre enormi difficoltà a mantenere conversazioni anche con gli amici perché spesso non sapevo che cosa dire
  • ero spesso molto nervoso e ansioso… Specialmente parlando al telefono o di fronte ad un gruppo di persone. Mi dava così fastidio parlare in pubblico che avevo difficoltà persino durante i pranzi in famiglia…
  • Non ho mai avuto una ragazza fino all'età di 25 anni anche se ero tutt'altro che sgradevole esteticamente
  • non ho mai avuto un gruppo solido gli amici. Ho passato molti momenti di solitudine esasperata che mi provocavano lunghi e tristi periodi di depressione. Non riuscivo a capire che cosa le persone non amassero in me e per quale motivo non riuscissi ad avere un rapporto normale con qualcun altro
  • era estremamente insicuro anche dal mio aspetto fisico. Nonostante non potessi dire di essere brutto ho sempre sofferto enormemente per alcuni difetti della mia corporatura

Ti è mai capitato di vivere sensazioni simili? Bene ora sai che non sei solo…

Ho sempre vissuto all'ombra degli altri senza sapere mai che cosa dire e che cosa fare per riuscire ad avere conversazioni anche banali e relazioni di amicizia con gli altri ragazzi e ragazze della mia età.

Ho sempre voluto essere meno timido… Meno impacciato e goffo in presenza di altre persone. E mi sono sempre chiesto come non essere timido a scuola, in classe, in discoteca, ovunque ci fossero persone che potevano in qualche modo interessarmi.

E fino a qualche anno fa non c’era nessun modo di trovare una qualsiasi soluzione.

Crescendo… sono diventato invisibile

Più crescevo e più peggiorava la mia timidezza. Ricordo di aver pensato che sarebbe stato meglio essere invisibile e per un periodo c’ho anche provato!

Non alzava mai la mano in classe, parlavo col tono di voce più basso che fosse in grado di sostenere, non uscivo quasi mai di casa, non frequentavo le feste nei gruppi dove in genere vanno tutti ragazzi durante l’adolescenza.

Ero bravo a scuola e quando c’era da fare qualche compito in classe lo superavo sempre in maniera brillante. Eppure le interrogazioni mi davano grossi problemi. Il fatto di parlare davanti agli altri mi creava un’ansia ed una insicurezza tali da compromettere pesantemente le mie prestazioni scolastiche.

Non è che non feci tentativi di eliminare la mia timidezza eh… Anzi ne provai parecchi di rimedi, tutti quelli che in genere provano i timidi:

  • corsi di teatro
  • libri sulla timidezza
  • corsi di arti marziali e meditazione
  • aromaterapia, omeopatia…
  • andai persino da uno psichiatra che mi diede alcuni farmaci per la timidezza

Ma purtroppo era tutto inutile.

Continuavo ad essere solo e questo mi convinceva ogni giorno di più che non sarei potuto mai cambiare. Non sarei mai riuscito a superare la mia timidezza cronica e avrei passato la vita ad evitare qualsiasi occasione sociale

Il tempo passava e io diventavo sempre più chiuso in me stesso. Passarono le medie, passò il liceo… e venne il tempo dell’università.

Data la mia passione per i computer decise di fare la facoltà di informatica. M il problema era che nella mia città non c’era questo dipartimento. Così insieme alla mia famiglia decidemmo che la soluzione migliore era di andare in una grande città della mia regione.

Devo dire che quello fu un momento di grande speranza per me. Pensavo che arrivando in una nuova città avrei potuto ricominciare daccapo, essere meno timido e cercare di fare nuove amicizie, magari trovarmi una ragazza…

Dopotutto l'università è il posto ideale di questo genere di cose no?

Mi ero pure scelto una stanza in una casa condivisa con altri studenti per favorire gli scambi e le conversazioni. Ma dopo alcune settimane all’Università, la speranza cominciò ad abbandonarmi e realizzai qualcosa di terribile...

...anche se avevo cambiato posto ed abitazione… Ero sempre io!

Avevo portato il mio vecchio me dentro la nuova città.

Le mie vecchie sicurezze paure tornarono ad essere esattamente le stesse di quando ero a casa dei miei genitori.

Ero lì in quella città piena di promesse ed opportunità, in una casa con altri cinque coinquilini e… indovina un po’?? Passavo la maggior parte del mio tempo cercando di evitarli!

  • Quando dovevo mangiare mi assicuravo che non ci fosse nessuno in cucina…
  • Quando mi muovevo per la casa lo faceva in punta di piedi, in modo che gli altri non mi sentissero.
  • Durante i weekend mi chiudevo dentro alla stanza e letteralmente pregavo che nessuno decidesse di invitarmi per un’uscita tra amici...

La mia timidezza estrema mi stava rendendo isolato dagli amici, da una ragazza, dall’avere una vita che fosse in qualche modo interessante. Ed anche se stavo condividendo la casa con altre persone cominciai a sentirmi come un eremita e come un totale perdente.

Mi sentii sull'orlo della pazzia. Mi sembrava tutto assurdo ed inutile... e non sapevo che avevo ancora toccato il fondo!

Ed alla fine arrive la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Sono uno di quelli che accumula tanta energia prima di esplodere, proprio come un volcano. Ho poi scoperto che questa caratteristica è molto frequente nei timidi, per buoni motivi che magari leggerai questo blog.

Ho anche scoperto che la nostra mente sopporta tutto: umiliazioni, frustrazioni, solitudine, sofferenze… Può farlo per molto tempo fino a quando ad un certo punto scatta qualcosa e arriva l’esplosione.

Per me quel qualcosa fu Alessandra.

Alessandra era una ragazza splendida che frequentava il mio stesso corso di laurea. Era veramente bella, mi piace proprio tanto. La guardavo da tempo sognando quanto sarebbe stato bello poter avere una storia con lei…

E per una curiosa ironia del destino in giorno si venne a sedere vicino a me… e mi rivolse pure la parola! Mi sembrava incredibile, eppure era proprio vero. Certo mi chiese semplicemente se potevo passarle degli appunti ma questo nella mia testa fece scattare diversi campanelli…

Decisi che avrei provato a farla diventare la mia ragazza. E così per diversi mesi ho provato a fare tutto quello che un timido fa con la ragazza che le piace

  • Dirle cose dolci…
  • Farle dei regali…
  • Accompagnarle ovunque..
  • Offrirle Cene e bevute…
  • Mandarle spesso messaggi e SMS...
  • Confidarle i miei sentimenti e la mia sensibilità verso il mondo...

Era incredibile ma con lei riuscivo a fare cose del tutto estranee alla mia condizione solita. Purtroppo però ogni che ogni volta che erano presenti altre persone praticamente mi auto-esiliavo… semplicemente evitavo ogni occasione sociale che non fosse quasi esclusivamente con lei.

Finché un bel giorno, proprio quando mi ero “quasi” deciso a chiederle di uscire con me, la vidi che si baciava appassionatamente con un altro ragazzo del nostro corso.

Fu una botta durissima. Di quelle che stendono.

Proprio ora che avevo trovato una persona a cui tenevo veramente, con la quale mi ero aperto totalmente ed avevo dimenticato per qualche tempo le sbarre della cella dentro le quali mi teneva la mia timidezza…

Ora che mi ero per la prima volta innamorato follemente… ecco che questa ragazza per la quale il mio cuore batteva si concedeva totalmente ad un altro uomo.

E fu proprio li che il mio cuore quasi smise di battere…

Per fortuna non fu così. Anzi proprio quello fu l’inizio della mia rinascita

Il mio obiettivo primario divenne quello di vincere la timidezza

Sentì che sarei impazzito da un momento all'altro se non fossi riuscito a superare una volta per tutte quella condizione di totale insicurezza ed incapacità di parlare con gli altri. Ero pieno di odio in quel momento, ma fortunatamente riuscii a rivolgere quell'energia distruttrice contro i miei freni interiori.

Volevo assolutamente essere meno timido. Volevo sconfiggere la timidezza e riappropriarmi della mia vita.

E così mi buttai in uno studio “matto e disperato” su ogni tasto psicologico che fosse in qualche modo anche lontanamente legato alla timidezza. Studi scientifici, libri best-seller sulla timidezza e sulla comunicazione, film e serie tv dove c’erano personaggi molto estroversi e socievoli oppure dove si parlasse di linguaggio del corpo e "social skill"

Divennero tutti oggetto di uno studio profondo volto capire il segreto definitivo per superare la timidezza

Contattai anche dei coach… Di quelli che insegnano seduzione… Ascoltai programmi audio e video conferenze sull’autostima... Spesi un sacco di tempo e di soldi. Non mi importava niente. A che servono i soldi se non te li puoi godere?

Comunque quello che scoprii è che non c’era una singola soluzione che andasse bene per me…

Tuttavia, c’erano almeno una o due strategie o esercizi utili per vincere la timidezza in ognuno dei libri o dei prodotti che ho esaminato. E combinando assieme tutte queste strategie in maniera sistematica accade che cominciai per davvero a superare alcuni lati della mia timidezza

Ovviamente non ti sto parlando di un cambiamento repentino dal giorno alla notte… Ci vollero diverse settimane solamente per capire che cosa stava succedendo dentro di me… Ma un paio di mesi dopo furono addirittura gli altri a commentare sul fatto che io fossi differente rispetto a prima.

Fu un cambiamento veramente profondo.

Non ero più il tipo tranquillo che se ne stava sempre in disparte e non parlava mai.

Invece di stare seduto da solo perché le persone non mi invitavano mi costruii un gruppo di amici che divennero anche molto intimi e iniziai ad avere una vita sociale davvero interessante.

Ed incredibilmente qualche altro mese dopo riuscì pure ad uscire con la mia prima ragazza.

Un grande, inaspettato, meraviglioso successo.

E vuoi sapere la cosa ancora più bella? Quello era solo inizio. La mia vita nei mesi a seguire è cambiata drasticamente ed adesso sono qui a descriverti in questo blog tutta la mia esperienza in modo che tu possa seguire i miei passi ed ottenere la splendida vita sociale che hai sempre meritato.

Vincere la timidezza è possibile ed adesso tiro esattamente come fare

PARTE 2 - 3 semplici passi per superare la timidezza

In questa seconda parte della guida ti darò consigli pratici e diverse strategie per combattere la timidezza.

Questi trucchi e consigli sono pensati in maniera sequenziale perché ci sono delle fasi che devi rispettare affinché tu possa smettere di essere timido ed insicuro.

Per la precisione se vuoi essere meno timido la prima cosa che devi fare è capire quali sono le cause della tua timidezza. Se non sai da dove vieni infatti non puoi sicuramente capire dove andare.

Passo 1: Capire le cause della tua timidezza

1 - Dimentica questi stupidi consigli sulla timidezza

La primissima cosa che devi fare è evitare di seguire I “soliti” consigli anti-timidezza. Perché? Perché sono scritti da chi non sa assolutamente nulla di come combattere la timidezza… ma sa invece come fare soldi vendendo libri a chi cerca di essere meno timido…

2 – Timidezza o Introversione: Quale di queste ti appertiene?

Sei timido oppure sei introverso? Le due cose sono totalmente diverse ed è necessario che tu lo comprenda con molta chiarezza. Infatti è assolutamente normale ed “indolore” essere un introverso. Mentre invece essere timidi è fonte di grande sofferenza. L’articolo ti spiega perfettamente la differenza tra le due cose.

3 – Perchè sei timido? (VERSIONE X UOMOPerchè sei timida? (VERSIONE X DONNA)

In questo articolo ti spiego esattamente quali sono le tre principali cause della tua timidezza e perché la timidezza non è parte della tua personalità. Essendo quest’articolo molto importante ne ho addirittura creato due versioni: una al maschile ed una al femminile.

Passo 2: i primi passi per vincere la timidezza

4 – Smetti di sognare ad occhi aperti… ORA!

Le persone timide tendono spesso a vivere all'interno della loro testa. Questo significa molto brevemente che tu passi molto (troppo) del tuo tempo immaginando o fantasticando sulla vita che vorresti vivere invece di viverla veramente. Nell'articolo ti spiego perché questo accade e cosa fare per evitarlo

5 – Timido con  le ragazze? Ecco 3 tecniche per smettere di esserlo

Questo articolo ti parlerà di come superare quella sensazione di nervosismo e insicurezza che senti quando sei nei dintorni di qualche ragazza. Lo ho scritto originariamente per gli uomini ma molte ragazze mi hanno scritto email dicendo che è stato utile anche per loro!

6 – Diventa sicuro di te e conquista la fiducia degli altri

Qui invece ti spiego che cosa devi fare veramente per riuscire a diventare sicuro di te e costruire rapporti di fiducia con gli altri in modo da iniziare a costruire una rete di conoscenze d’amicizia.

Passo 3: impara a parlare con gli altri

7 – Evita I silenzi imbarazzanti con queti 3 trucchi

In questo articolo ti parli come risolvere un problema molto frequente: i silenzi imbarazzanti. Sorprendentemente molte volte la soluzione a questo problema non è di parlare di più. Anzi…

8 – Non sai di cosa parlare con gli altri? Ecco cosa fare

Qui parlo di uno dei più grandi errori che le persone timide fanno quando hanno una conversazione. Questo può essere uno dei motivi principali per cui senti di non sapere mai cosa dire

9 – Ecco come superare la paura di parlare in pubblico

La paura di parlare in pubblico è una delle paure più importanti che devi superare se vuoi veramente vincere la timidezza. Che tu sia davanti a una platea o più semplicemente davanti ai tuoi amici queste sono le regole per non farsi travolgere dall’ansia di parlare in pubblico

Conclusione

Chi potrebbe volere un po’ di tempo per passare attraverso i nove passi che ho condiviso con te. Ma quando sarai arrivato alla fine avrai una chiara visione ed una comprensione tutta nuova della tua timidezza e di come fare per superarla definitivamente.

Sono passi che ti renderanno più sicuro e naturale e che ti faranno non solo sembrare meno timido ma anche essere più disinvolto e piacevole per le persone che gli attori

Spero anche che tu abbia gradito leggere la mia storia dall'inizio.

Credo che imparare da qualcuno che ha provato esattamente le stesse sensazioni che stai provando tu sia estremamente importante. Ti invito per lo stesso motivo a non ascoltare consigli sulla timidezza da parte di persone che non hanno mai dovuto risolvere il problema per davvero…

Essa infatti non potranno mai capire veramente quanto sia difficile agire o sentirsi in modo diverso dagli altri.

Infine ho molti altri consigli da condividere con te. Te li darò nel corso del tempo, quindi torna spesso a visitare questo blog. Siamo solo all'inizio ed ho intenzione di aiutarti nel miglior modo possibile a risolvere tutti i problemi ed a vincere la timidezza in modo definitivo.

Se poi vuoi chiedermi qualcosa o semplicemente vuoi dire la tua, scrivi nei commenti in fondo all'articolo!


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  • Ciao,
    ho letto la tua storia e l’idea che hai sui blocchi che una persona può avere nei rapporti sociali, imputandone la causa alla timidezza. Su questo non sono del tutto d’accordo. Sicuramente la timidezza esiste ed è ciò che blocca, ad esempio una persona perfettamente socievole con i suoi amici a non riuscire a parlare con una ragazza. In questo caso si tratta solo di timidezza, un blocco psicologico che si può superare con i consigli dati nel tuo blog.
    Nel mio caso, invece, come in quello di altre persone, si tratta di non avere la capacità sociale dello “small talking”, le cosiddette chiacchere del più e del meno, che rappresentano il 90% dei discorsi delle persone (sono quei discorsi che nel giro di un giorno il tuo interlocutore dimentica ciò che hai detto, come scrivi anche tu).
    Ad esempio, nel mio caso, se dovessi descrivere il mio lavoro potendolo approfondire nel dettaglio a una persona o anche ad una platea di persone, non avrei alcun problema perché saprei esattamente cosa dire e potrei andare avanti a oltranza. Un caso diverso invece, è quando ero alle superiori e mi ritrovavo ad uscire con la mia compagnia il sabato sera. Se durante la settimana non era successo niente di eclatante rispetto al solito tran tran (scuola, allenamenti, etc.) trovare qualcosa da dire era molto molto arduo. Questo perché letteralmente non mi veniva in mente niente da dire. Altre persone invece, dotate della capacità di parlare del più e del meno, erano capaci di trovare cose da dire anche in queste situazioni. Un esempio di persone molto dotate nello small taking sono gli speaker radiofonici.
    Da queste esperienze, ho capito che il mio problema non è l’insicurezza/timidezza, ma il fatto di non essere in grado di fare queste chiacchere e da questo nasce la mia insicurezza. Quindi l’insicurezza è l’effetto non la causa. Per tamponare questo tipo di problema la soluzione a mio avviso è quella di fare esperienze e acquisire conoscenze di ciò che può interessare alle persone (leggere, fare viaggi, guardare film, corsi di qualunque tipo) così da avere argomenti di conversione disponibili che possano un minimo essere di interesse per ci ascolta.
    Non risolve il problema ma aiuta..

    • ” Per tamponare questo tipo di problema la soluzione a mio avviso è quella di fare esperienze e acquisire conoscenze di ciò che può interessare alle persone (leggere, fare viaggi, guardare film, corsi di qualunque tipo) così da avere argomenti di conversione disponibili che possano un minimo essere di interesse per ci ascolta.
      Non risolve il problema ma aiuta..”
      Mi ha colpito questo passaggio. Va tutto bene fin quando non dici “…che possano un minimo essere di interesse per chi ci ascolta”. Dovrebbero risultare interessanti per te, non per gli altri. Così ancora una volta dai la dimostrazione di vivere in funzione altrui.

      • Infatti una persona deve sempre fare ciò che gli piace a priori. Il problema è che se a me piace ” la storia medievale della carolingia del sud ” (argomento inventato adesso), posso provare ad accennarlo e vedere come gli altri rispondono, ma se non interessa non posso condividere questo mio interesse. Avrei molta più fortuna se parlassi delle cose classiche film, calcio, macchine, etc.

        • La soluzione?
          Trovare altre persone a cui piace “la storia medievale della carolingia del sud” e divertirti a discutere di questo con loro 😉

  • Ciao Davide, fai bene a rimanere informato per avere argomenti di conversazione.

    Occhio però che stentare un po’ nelle conversazioni non dovrebbe influenzare la tua sicurezza in te stesso.
    Forse, alla base, potrebbe esserci qualche carenza anche sull’autostima…

    • Grazie Pietro della risposta, anche lì però dipende dalla circostanza, quando si tratta di difendere idee al lavoro lo faccio strenuamente, e non ho mai avuto problemi a guardare negli occhi una persona. La mia difficoltà nasce nel fare small talk per ore. Come detto nel post precedente, ci sono persone più capaci e meno capaci nel farlo. Una soluzione parziale è quella di interessarsi di vari argomenti da condividere poi con gli altri, e dovranno essere argomenti che possano interessare l’interlocutore. Porto come esempio: ad una cena, una persona mi ha parlato per ore della musica lirica, avrei voluto scappare a gambe levate..

      • Ecco appunto: se l’altra persona vuole scappare a gambe levate, stai sbagliando qualcosa.

        In pratica lo stai convincendo a starti ad ascoltare.

        Le small talk sono solo uno step iniziale: se non ci sono cose in comune è perfettamente accettabile andare a parlare con altri che sono più vicini ai tuoi interessi

  • Ciao,

    Vorrei sapere, secondo te se una persona (io) ha ad esempio un colloquio di lavoro, quando conosce nuove persone, quando é davanti a parecchie persone e si blocca completamente perché ha paura di sbagliare, o magari non ha proprio argomenti di cui trattare e però si vergogna tantissimo ad essere lì e non poter avere una piccola conversazione con queste persone, quei silenzi dove vorresti sotterrarti e non rialzarti più.. é veramente bruttissimo… Poi vedi alcune persone che parlano, parlano, parlano e alla fine dicono solo cose inutili ma almeno interagiscono, proprio non riesco a capire come poter risolvere, visto che sembra che le cose peggiorano con gli anni.
    Sembra come se avessi una mancanza di coraggio e ogni cosa che mi viene detta in una determinata circostanza faccio in modo che mi vada bene, in altre occasioni potrei anche essere un leone che nessuno può battere… Che difficoltà…

    • Ciao Andrea, il modo migliore per uscire da questo circolo vizioso è quello di darti il permesso di sbagliare.

      Quando ti accorgi di essere in quelle situazioni in cui ti blocchi, fai uno sforzo e prova a dire qualcosa, anche una singola parola.
      Anche se fosse inadeguata alla situazione, nessuno se ne ricorderà dopo qualche minuto.

      Vedrai che facendo così, piano piano, la paura della situazione si abbasserà e riuscirai a sentirti più a tuo agio

  • Ciao,
    Ho letto la tua storia e fin dalle prime righe sembrava la descrizione di me stesso, io talvolta nemmeno ammetto a me stesso di essere realmente timido, insicuro, pauroso nel fare qualcosa, però mi accorgo che i miei modi di fare sono proprio quelli che tu hai descritto e stanno influenzando e rendendo sempre più solitaria e triste la mia esistenza.
    Io credo che il tutto sia inizia fin da quando ero piccolo, niente é mai stato nella normalità e mi ha portato ad essere la persona che sono attualmente e che non vorrei essere, la mia non è una famiglia ricca e nemmeno povera, per bene che mi abbiano educato e cresciuto, io mi sento di colpevolizzare loro per come sono attualmente, la mia timidezza e insicurezza a fatto si che ogni loro decisione fosse anche la mia e ora mi ritrovo che sono una persona di 26 anni che vive con i genitori, senza amici (quando andavo a scuola ero sempre isolato da tutti e il solo amico che mi è rimasto, ha interessi che sono l’opposto dei miei e secondo me ha una mentalità chiusa e retrograda); senza una ragazza (fino a 16 anni non era di mio interesse e adesso mi trovo inesperto e impacciato); lavoro nell’azienda di famiglia e non mi fa avere contatti con persone della mia età da poter conoscere o frequentare, la mia famiglia mi mantiene per cui non ho nemmeno una mia sicurezza economica, da offrirmi indipendenza.
    Per mia decisione, frustrazione e anche un po’ di bullismo, quando avevo 16 anni ho abbandonato gli studi e fino a 21 non ho mai avuto il modo di conoscere e frequentare persone, me ne stavo sempre rinchiuso in casa. Adesso ne ho 26, alcune volte ero uscito la sera con mio fratello per andare in discoteca, ma la musica alta e la mia timidezza, mi portano a non entrare in dialogo con nessuno e faccio rientro a casa, come se nulla fosse accaduto, senza tralasciare che ai miei occhi, tutte le ragazze risultato impegnate o non interessate e ancor prima di aver fatto la prima mossa, entro già in paranoia e mi pongo mille domande, sarà già fidanzata?, gli piacerò?, cosa gli dico?, di cosa gli parlo?, se gli chiedo di ballare, poi ne sarei in grado? se si arrivasse al bacio? non lo so fare… , chissà dove abita? (devi sapere che la discoteca più vicina a casa mia è situata a 50 km e spesso e volentieri loro abitano a 70/80 km da casa mia, non avendo mai viaggiato e fatto pratica geograficamente anche questo per me è un problema).
    Da un certo periodo mio fratello ha una ragazza conosciuta sul lavoro (cosa che a me non può accadere), lui ha già poco tempo libero e quello che gli rimane lo dedica a lei e io resto come al solito da solo e non sono nemmeno mai più uscito di casa. La mia famiglia anche quando ero piccolo, mi ha sempre permesso di fare quello che gli chiedevo, attualmente però, specialmente da parte di mia madre, basta che mi assento per 30 minuti che mi fanno un interrogatorio, dov’eri? cosa facevi? dove sei?, questo loro modo di fare mi rendono ostile dal comunicare con loro e la mia timidezza non facilita le cose anche se con loro sono abbastanza aperto. Se ad esempio una sera gli dicessi, guarda che questa sera io esco, mi farebbero mille domande del tipo “dove vai?, cosa fai?, con chi vai?” essendo timido e non avendo amici evito quindi di uscire da solo, anche perché non saprei nemmeno dove andare molte volte.
    Stavo pensando di andare in discoteca da solo e già l’idea mi fa storcere il naso e la timidezza prenderà sicuramente il sopravvento su me stesso; sto anche provando a cercare amicizie con i social network ma non mi sta dando dei gran risultati.
    Non mi dilungo oltre, la mia problematica probabilmente non é solo la timidezza, ma anche la paura di affrontare la vita e di dover fare esperienze che avrei dovuto fare 10 anni fa.
    Scriverti non servirà a niente, però almeno mi sono sfogato, visto che non posso farlo con nessuno e non ho il coraggio di raccontare la mia triste storia ai miei famigliari.
    Un saluto Roberto
    PS: La mia vita frustrata mi porta ad accumulare ogni cosa che mi accade fino a scoppiare in certi periodi, come addare in questo momento.

    • Roberto, scrivere non è mai inutile.
      Il tuo racconto ti è servito per evidenziare quali sono i problemi che ti stanno pesando di più in questo momento.

      Ti do un consiglio: vai piano.
      Andare in discoteca ad approcciare ragazze non è il modo migliore per crearsi nuovi amici.

      Parti invece da qualche evento organizzato vicino a te in cui il tema sia qualcosa che ti piace (un hobby, una passione, la tua squadra del cuore etc).
      Vacci anche se sei da solo e, se i tuoi genitori ti fanno il terzo grado, spiegagli semplicemente dove vai e che lo stai facendo per farti qualche nuovo amico visto che ti senti solo.

      Fammi sapere come va

  • Inizio in medias res. Ho notato in alcuni passi dei tuoi articoli una peculiare commistione di scientismo e anti-intellettualismo che, solo apparentemente autocontraddittoria, sta diventando oggi sempre più comune. Dici che c’è bisogno di consigli basati su vera scienza, ma poi dici anche che i professori parlano senza conoscere davvero la condizione, che i paper scientifici sono pieni di paroloni inutili, eccetera. Non è proprio così. In primo luogo, non è necessario avere esperienza diretta di una condizione per conoscerla, non è necessario che un oncologo abbia un glioblastoma per essere tale (al contrario, averne esperienza potrebbe far cadere nell’uso di “prove” aneddotiche e circostanziali), e una ricerca scientifica non è certo scritta affinché il “layman” che va a cercarsela possa capire come sconfiggere la timidezza, sarebbe come un paziente che crede di capire come curarsi da solo leggendo le ricerche (le può capire benissimo, eh, ma non bastano, non sono fatte per quello). Esclusi i casi dei peggiori libri di auto-aiuto, i professori dicono ciò che dicono perché ci sono ricerche empiriche dietro quelle affermazioni, ma ciò non vuol dire affatto che, da quelle affermazioni, il singolo sia in grado di capire autonomamente cosa fare: primo, perché con tutta probabilità uno sarà troppo indulgente verso sé stesso e non sarà in grado di motivarsi a sufficienza col solo intelletto; secondo, perché ogni individuo ha una condizione unica, ha particolarità uniche, e ognuno ha bisogno di un percorso personalizzato.
    Al di là di questo, giusto distinguere introversione, timidezza, fobia sociale, e disturbo evitante, che sono quattro cose diverse.
    Voglio portare, come aneddoto, anche la mia esperienza. Nel mio caso, è stata molto utile la preparazione per il servizio civile, fatta prima con uno psicologo e poi con un mediatore. Abbiamo fatto una lunghissima serie di attività abbastanza complesse che è abbastanza difficile da spiegare, ma l’idea di base è quella: creare un clima che ti spinge a dare informazioni su di te, osservare e ascoltare con attenzione gli altri, avere contatto fisico, rivelare le proprie emozioni nei confronti degli altri, eccetera. Ho avuto paura e ansia ogni singolo giorno; facendolo, però, mi sono istintivamente trovato a sperimentare, a fare prove, a dire “occhei, ora faccio questa cosa, vediamo se gli altri reagiscono bene o male”. Questo mi ha fatto rendere conto di due cose: primo, che spesso gli altri rispondono alle proprie azioni molto meglio di come si immagina istintivamente (o di come immaginavo io, almeno); secondo, che il modo in cui io percepivo me stesso, il mio self-concept, era “outdated”, e che alla fine dei conti, probabilmente, ero stato profondamente timido, ma non lo ero davvero da tempo, solo che non lo sapevo perché non avevo mai provato a mettermi di nuovo in quelle situazioni che una volta mi avevano dato disagio, e non lo provavo appunto perché mi ricordavo il disagio, e ricordandolo lo rivivevo, a ciclo continuo. C’è un momento preciso nel quale, prima di questa esperienza, ho superato questa timidezza senza saperlo, ed è stato quando ho “generalizzato” l’amore. Hai fatto l’esempio della ragazza, un timido generalmente riesce a “integrare” dei “tratti” non propri, ad essere più aperto e sicuro, con la ragazza che gli piace, perché l’amore è una potente motivazione ad agire. Ora, è difficile da spiegare, ma tramite una lunghissima riflessione su cosa fosse più giusto fare della propria vita, ho capito che la cosa più degna è mettersi al servizio degli altri, che tutti hanno molta paura, e che quindi tutti sono degni di un qualche tipo di compassione. Così sono andato a fare servizio agli anziani in casa di riposo e, in biblioteca, ai bambini, dove sono stato costretto a recitare davanti a tutti. Anche qui, ho avuto molta paura e ansia tutti i giorni. Ma dopo averlo fatto, e dopo aver visto che la risposta è stata positiva, c’è stata davvero una certa euforia, un più forte e continuo bisogno di stimolazione, voglia di provarci di nuovo, di mettersi nuovamente in mostra, eccetera.
    Questo tipo di esperienze hanno funzionato abbastanza bene con me. Non vuol dire che funzionino anche con altri, anzi. Però è, appunto, un aneddoto.

  • ciao ho letto la tua storia un po’ di tempo fa e da subito mi è sembrato di leggere me. Anche io sono timido a un livello estremo e a 18 anni ancora non ho avuto nessuna esperienza sentimentale, neanche un bacio.
    Tendo a chiudermi in casa più tempo possibile perché nel mondo esterno mi vergogno anche di esistere e non sono a mio agio.
    A scuola non esco mai dalla classe per non incontrare persone che non conosco e quando devo sostenere un’ interrogazione orale mi trema la voce e mi si blocca il cervello.
    Inoltre con lo specchio ho un brutto rapporto e spesso mi vengono delle fisse su alcuni miei aspetti fisici tanto da andare quasi in paranoia .
    Con le ragazze non ho molta confidenza e la mia timidezza mi porta a vedermi brutto e questa è la cosa che più mi fa stare male. Ad incrementare questo mio pensiero ci sono due eventi che mi hanno segnato: mi è capitato di avere un colpo di fulmine due volte per ragazze diverse e in entrambi i casi provai l’ approccio su instagram… entrambe le volte sono stato rifiutato senza che le avessi nemmeno parlato. Certe volte penso di essere così brutto da sentirmi in colpa per gli altri che devono guardarmi. Spesso cerco di confidarmi con qualcuno ma se anche io fossi brutto difficilmente me lo direbbero, perciò spesso vorrei solo sapere una volta per tutte se sono realmente brutto o no in modo da poter vivere consapevole di ciò e senza pormi più il problema.
    So di essere noioso, ma non ne potevo più, sentivo di doverlo dire a un’ altra persona timida come me.
    Spero che tu mi risponda.

    • Andrea, la verità è che essere brutti o belli non cambia niente nei tuoi rapporti con gli altri, neanche con le ragazze

      Guardati un po’ in giro: hai mai visto ragazzi brutti che si divertono con i loro amici? E ragazzi brutti fidanzati o sposati?

      Ecco, prova a fare queste osservazioni e fammi sapere cosa scopri

  • Ciao, non riesco a leggere la guida dopo la descrizione che hai fatto della tua storia e della timidezza, cioè non riesco a leggere la parte dove ci sono gli esercizi

  • Io sono sempre stato ansioso nei rapporti sociali tanto da sviluppare una vera e propria fobia, quando mi ritrovo a dover incontrare o parlare con persone che conosco ho dei veri e propri attacchi di panico, Vito tutto e tutti, spero che questa guida mi possa aiutare, ho mollato il lavoro e la vita sociale passo tutto il tempo a casa da solo e ho paura di non farcela

  • Ciao, innanzitutto ci tengo a ringraziarti per i consigli, ho apprezzato molto la tua storia. Ti scrivo principalmente per un problema al quale non sono riuscito a darmi una risposta leggendo il tuo blog.
    Il problema in questione è l’approcciarsi ad una persona che non conosco (soprattutto ragazze)
    Ogni occasione mi sembra quella sbagliata, ad esempio se incrocio una ragazza per strada o se noto una ragazza in un pub (peggio ancora se in compagnia di altre persone) mi sembra sempre di disturbare. Ogni volta penso al fatto che potrei darle fastidio andando a parlarle, magari si vuole semplicemente godere una serata tra amici, oppure ha qualche impegno e non gradisce sconosciuti che la fermano per fare due chiacchiere. Anche se trovassi il coraggio di andare a parlarle non saprei proprio cosa dire. Non sono una persona che ha particolare difficoltà nel mantenere una discussione, ma il problema è farla partire con una persona che non conosco. Visto che sono io a fare il primo passo e ad andare da lei, dovrei almeno dire qualcosa di sensato, non basterebbe un semplice saluto o qualche solita frase di circostanza.
    Non sono mai stato un’amante degli approcci via social, ma pensandoci sono arrivato alla stessa conclusione. Il mio problema è avviare la conversazione, fare il primo passo, rompere il ghiaccio in sostanza. Spero riuscirai a darmi qualche consiglio per migliorare questo mio problema.

      • Articolo scritto molto bene, si nota che hai avuto queste esperienze ed hai rotto questo muro della timidezza, il tuo racconto è esso stesso un’iniezione di fiducia per chi lo legge, spero un giorno di tornare a commentare di nuovo per dirti, che questo muro l’ho rotto anch’io.
        PS: consigli utilissimi

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